mercoledì, dicembre 27, 2006

Così parlò Zarathustra

"Ma Zarathustra si rattristò e disse al suo cuore: << Non mi capiscono, non sono la bocca giusta per queste orecchie. La mia anima è impassibile e chiara come i monti la mattina. Ma loro credono che io sia freddo e che beffeggi con orribili scherzi. E ora mi guardano e ridono e mentre ridono mi odiano pure. Nel loro riso c'è gelo.
A quel punto però accadde qualcosa che lasciò tutte le bocche mute e gli occhi sbarrati."

(Nietzsche , Così parlò Zarathustra)

venerdì, dicembre 22, 2006

le assemblee di classe

Ma dico.. è possibile che un sentimento sincero possa sembrare impossibile? se io mi dispiaccio sinceramente con i miei compagni che non riescono ad avere dei buoni risultati scolastici, loro lo percepiscono come un "ah adesso arrivo io e vi spiego come si fa a vivere, che io lo so".. e cavolo non è per nulla vero! Io davvero non so come comportarmi. Non fanno che lamentarsi, senza mettere azioni che possano dare dei buoni risultati. Pretendono di scrivere un buon tema senza avere qualcosa da scrivere.. come se bastassero le parole.. come se bastasse entrare a scuola e sedersi per essere degli studenti, come se avere diciotto anni voglia dire solo avere la macchina, avere più libertà.. e nessuna responsabilità. Tanti diritti e pochi doveri. Non c'è curiosità nel conoscere, nè spirito critico. Le informazioni passano dal libro alla professoressa senza passare nelle persone, non c'è passione, non c'è spirito di ricerca. E a me cavolo DISPIACE e come glielo faccio capire? sempre convinti di meritarsi 11.. è sempre un ingiustizia.. ma si lascia perdere che tanto non si può risolvere niente. Fossero tutte ingiustizie, perchè non si combatte per la giustizia, quando non riguarda altro che un voto a scuola? che può significare poco o moltissimo.. un semplice cambiamento di atteggiamento può cambiare radicalmente la vita!!

mercoledì, dicembre 20, 2006

martedì, dicembre 19, 2006

martedì, dicembre 12, 2006

Santa Lucia, i Doni del Fiume

oggi grandiosa fiaccolata!! abbiam portato Santa Lucia alla canottieri, dai bambini di Sermide! eh oh è stato troppo emozionante sentire che ci chiamavano! erano una marea!! eravamo 16 canoe, alle sei del pomeriggio, col buio quindi, con le fiaccole alle estremità delle canoe, arrivavamo a serpentina uno dietro l'altro! La Santa si è pure schiantata addosso a un pilone del ponte! che ridere!! insomma oh eravamo bellissimi!

domenica, dicembre 10, 2006

Bicicletta

Oggi 40 km con Marco, durante i quali ho più o meno pensato a cose.

a) il fiume Po è mio fratello, forse mi fido anche un pò troppo di lui
b) non c'è amore più grande di quello tra "fratelli" non di sangue, quei fratelli che si considerano legati come fossero fratelli ma non lo sono, i fratelli per scelta. Oppure i fratelli M. di cui faccio parte anche io da fratella post-nascita. Li amo proprio.
c) anche l'amore per il maestro è altrettanto grande

io amo i miei fratelli e il mio maestro

L'amore per il maestro è proprio strano, forse è il fatto di amare che lo rende un maestro. La forza che rende tale il maestro è l'amore.

sabato, dicembre 09, 2006

RECORD

OGGI HO FATTO IL TUFFO IN PO!!!!!!!!!!!!!!!!
9 DICEMBRE PORCA VACCA!!! GRANDIOSO!!
UN BRIVIDO ENORME! LA SENSAZIONE DEI NEONATI, URLARE PER RIPRENDERE A RESPIRARE!!! E' STATO ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE!! E ORA STO DA BUDDA!! E' FANTASTICO RAGAZZI..

venerdì, dicembre 08, 2006

T&J

Forse ce n'è uno giusto per me, forse è Tarzan...
Lui cercava la sua Jane e magari la sta ancora cercando.
Io cerco il mio tarzan, è stato un lampo quando Mirco mi ha chiamata Jane. Chissà... ma lo voglio rivedere.. Mi sentivo libera, mi sentivo speciale, mi sentivo forte e coraggiosa. Mi sentivo me. Eravamo FELICI nel far le stesse cose, e pieni di pura gioia nel costruire e regalare i frrr ai bambini della spiaggia. Che altro potrei pensare...

martedì, dicembre 05, 2006

Caro Nichiren,

Eccomi, dal 31 di ottobre faccio Daimoku e Gongyo mattina e sera. Ho conosciuto un nuovo genere di amicizia che è quella dei miei compagni di fede anche se mi fa MOLTO strano chiamarli così. Ho degli obiettivi, creo ogni giorno un nuovo obiettivo quotidiano. Prego per loro quotidianamente e nella volontà trovo la forza di farli avverare. Potrebbe essere questo un cambiamento radicale o potrebbe anche non essere affatto un cambiamento, solo l'azione della mia attitudine. Mantengo il mio stato vitale piuttosto alto :-) Seguo i tuoi insegnamenti al meglio che posso e cavolo devo dire che avevi ragione! funziona! Ora il mio obiettivo a lungo termine è quello di trovare tre quattro amiche, all'incirca mie coetanee, con cui uscire sempre e di cui potermi fidare il più possibile. Sto cercando di sistemare un pò di cose mettendo in discussione il mio punto di vista e andando incontro agli altri. Qualche giorno fà ho organizzato un'assemblea con le classi prime del mio istituto, convinta dalla dirigente. Dato che quest'anno le classi prime sono delle mandrie di animali selvatici per quanto riguarda la disciplina, temevo che sarebbe stato un disastro, invece è andata meravigliosamente e sono davvero contenta. Abbiamo instaurato un bel dialogo, soprattutto con i ragazzi più problematici della classe, e anche se il loro comportamento non muterà di molto il fatto di essermi avvicinata a loro non tanto da presidente del comitato studentesco mandato dalla preside, ma da ragazza di quinta a cui possono chiedere in caso di necessità, mi rende fiduciosa.

Grazie

giovedì, novembre 30, 2006

hai voluto la bicicletta..


Orbene eccola finalmente! nella stagione peggiore è un ottimo inizio, Mirco dice che dovrei andare in Po invece che in bici perchè fa meno freddo e dovrei curarmi la tosse, ma faccio quello che mi va di più. Eh oh, in bdc è UN'ALTRA COSA! intanto molta più strada in meno tempo, poi perdere l'aria contadina che mantengo sulla Fidata mi da tono, poi posso pensare di andare a trovare qualcuno di un paese o due affianco senza dover prendere la macchina..eeeeh ottimo!
E poi oh, in bici io mi sento un Budda..

domenica, novembre 19, 2006

Maremma, 27,28,29 ottobre 2006

Siamo partiti venerdì mattina. In auto io, la Susi, Giulio, Paglia e Daris alla guida. Superati gli ingorghi della strada arriviamo nell'atmosfera vacanziera delle colline. Prima di arrivare a Montiano (GR) ci fermiamo per pranzare a Monteriggioni (SI) alla "Tana dell'Orso" sulla Cassia. Il paese ha poi anche una parte antica posta in alto su una collinetta; racchiusa nelle mura del forte c'è una piazza con un pozzo e una chiesetta, e un albergo a quattro stelle. Dalla porta sul retro del forte si gode di un'ampia veduta della campagna circostante. La piazza pavimentata in pietra accoglie bar, gelaterie e taverna pizzeria, e un negozio di scarpe.

Ritorniamo in auto e ripartiamo verso sud. Sempre più vicini all'arrivo, nel grossetano, arriviamo in un paese di nome Fonteblanda. In particolare ci fermiamo in località Bengodi (dall'Aurelia a destra). Giulio ci conduce in un apparente vicolo cieco, invece, camminando un po' e infilandosi in una siepe, si arriva in una baia raccolta su uno splendido mare. Pochi km a destra c'è il porto di Talamone, e qua sulla spiaggia sta seduta una signora di nazionalità ignota, che cuce in mutande e reggiseno con una canottiera in testa per ripararsi dal sole. Lei osserva il nostro primo bagno, in un 27 ottobre limpido e assolato. Daris che non ama particolarmente l'acqua coglie l'occasione per far amicizia con la signora. Sulla sabbia di quella spiaggia si depositano strane alghe simili a frammenti di tagliatelle, ma marroni. Il giorno prima ci ha detto la signora, c'era stato mare mosso e vento e forse proprio per questo la spiaggia è ricoperta da queste alghe dall'odore singolare.

Dopo un paio di bagni nel bel mare decidiamo il da farsi, o meglio, nell'indecisione prendiamo a camminare e risalire la collina affianco alla spiaggia. Qui Giulio ci conduce per un sentiero intricato nella vegetazione, apriamo cancelli e valichiamo fili spinati, ed arriviamo alla torre di Talamonaccio, ora proprietà di uno svizzero, affacciata sul mare per tre lati; la strada che porta all'ingresso è fiancheggiata da una fila di enormi piante grasse di quelle che,mi ha spiegato la Susi, fanno il fiore e poi muoiono. Io e lei ci azzardiamo vicino alla torre, mentre Giulio ci "urla piano" di tornare indietro, sicuro che non ci vogliono (causa ella certezza: un albero caduto sul sentiero..non i cancelli o il filo spinato). Ricompattato il gruppo torniamo sui nostri passi, e partiamo per Talamone.

A Talamone c'è uno splendido angolo chiamato il "bagno delle donne" da cui abbiamo potuto godere di un tramonto meraviglioso, che illuminava le isole frontestanti, tra cui l'Argentario, l'Isola del Gilio e Montecristo (proprio sotto al sole). Ripartiamo nuovamente e stavolta verso Montiano, dove è la nostra residenzaper questo week end. Sono ormai le 19:15 quando ci troviamo a suddividere le stanze da letto. Nella stanza piccola Giulio e Daris, nel divano letto in salotto la Susi e Paglia e nella stanza grande io (nel lettino),e Mirco e Marco (che sarebbero arrivati verso l'una)(nel lettone). Devo dire che questa suddivisione fu più che mai azzeccata..

Cena dalla Graziella, dove va sempre Giulio. Finito di mangiare siamo sulla strada col naso per aria, ad ammirare che meraviglia di cielo stellato si apriva su di noi grazie al buio pesto delle zone attorno nell'arco di 20 km almeno. Stella cadente per me! Quando vedo una stella cadente mi emoziono, mi viene da ridere e l'acquolina in bocca e urlo una stella cadente!! così subito chi ho di fianco mi dice esprimi un desiderio, e io ci penso ma non mi viene e ormai è troppo tardi. Ma nel momento stesso in cui la vedo,sempre mi salta in mente un'immagine.

Poi siamo andati a visitare Scansano. Scansano è il primo paese di aria buona dice Giulio, perchè ai tempi della malaria, a Scansano non c'era e lì andavano le personalità importanti della zona a fare l'estatura. Va ben, dopo Scansano siamo partiti per le tanto attese Terme di Saturnia, anche se avevamo un pò paura del buio.. Arrivati là, immersi appunto nel buio, per fortuna c'era qualcuno con la torcia a dare una strisciolina di luce ogni tanto.. ben Giulio mette un piede in una pozzanghera, e lì partiamo. Ci togliamo le scarpe e i vestiti e restiamo col costume ancora addosso dal pomeriggio, e pocciamo i piedi in un rigagnolo..caldo. Proseguendo alla cieca, affidandosi al tatto. Una forte cascata si tuffa dalla roccia in una specie di serie di scodelle. Il fondo di ogni scodella è coperto di sassolini simili a grattini. L'aria è inzuppata di vapore e intrisa di un forte odore di zolfo. Non si vede nulla, se non le nubi di vapore illuminate a tratti da un signore con la torcia per vedere com'è la situazione. La spinta dell'acqua è fortissima, contemporaneamente violenta e benefica.

Uscendo al freddo scopriamo che c'era altra gente; ci vestiamo di asciugamani e corriamo in macchina fradici. Ritorniamo, per cinquanta minuti di strada circa, incontriamo anche un tasso!Quando arriviamo a casa, tempo di fare la doccia e Marco e Mirco arrivano. Io che fino a un secondo prima dormivo in piedi mi sono completamente svegliata ed esco di corsa scalza ad accoglierli. C'è da dire che ho una particolare ammirazione per entrambi, una vera adorazione per Mirco. Sistemati i bagagli ci infiliamo a letto. Vedo che Marco legge una rivista intitolata Buddismo e Società,Mirco legge un libro e io sfodero il mio "i fiumi dell'anima". Ci mettiamo a chiacchierare e scopro che sono entrambi buddisti e mi spiego un pò di cose.. Discutiamo un poco su un paio di frasi prese dalle loro letture,poi ci mettiamo in silenzio ed io aspetto il sonno con un pò di fatica perchè ho lo spirito a mille.

La mattina seguente Mirco si scrocchia le dita e io mi sveglio, vedo Marco di fronte a me nell'altro letto e mi trovo in un attimo di confusione in cui non capisco chi è ma ben presto rinvengo dal sonno profondo e ci alziamo tutti e tre, ci vestiamo e usciamo. Li seguo con naturalezza, ci sediamo su una panchina sulla strada del quartiere, la luce è ancora quella dell'alba. Loro cominciano questa cosa che poi mi spegheranno chiamano recitare. Io resto lì immobile ad ascoltare, piacevolmente sorpresa e incuriosita. Ripetono una frase in sintonia, e tutto ciò mi affascina, soprattutto sono contentissima del fatto che mi abbiano resa partecipe di questa cosa piuttosto personale.. Dopo questo dicono, la giornata sarà favolosa!E' il ventotto di ottobre, il compleanno di mia madre. Alla fine ci alziamo e andiamo felici a preparare la colazione per tutti.

Il mio primo disastro è nel ribaltare il caffè che poi è venuto anche uno schifo e Mirco l'ha rifatto bene. La colazione è il momento più bello, perchè siamo in tanti seduti fuori al tavolo tondo gremito di cose buone, e mangiamo e beviamo e chiacchieriamo a lungo, tanto che il tempo davvero vola! Giulio tira fuori la sua bici dal garage, oggi infatti è la giornata del giro in bicicletta. La guardo un pò, poi Mirco mi incita a farci un giro vedendomi scalpitante,ed io eseguo con piacere. Mi trovo in cima alla discesa e dico ho già paura, mi risponde parti che ti passa subito. E infatti.

Stacchiamo le ruote della bici per caricarla in macchina assieme alle altre tre che ha portato Mirco da casa, e partiamo verso Orbetello dove troveremo un noleggio per le restanti tre bici. Il noleggiatore non ha fretta da buon maremmano, così vado a bere un caffè con Giulio e a comprare un bel chilo di pane per le emergenze da tenere nello zaino per tutti. Attorno alle undici partiamo. Percorriamo il Tombolo della Feniglia, ci fermiamo imboccando una strada sulla destra che finisce sulla sabbia di una lunga spiaggia. Il mare è meraviglioso, fresco e luminoso, mosso, con le vele delle barche al largo. Mi spoglio,mi graffio il piede sinistro con un ramo,parto come assetata verso le onde; l'acqua è fresca e mi immergo. Nuoto un pò nella mia nuotata scarsa ed istintiva. Dal mare incito gli altri ad entrare, arriva Mirco e prosegue a nuoto verso il largo, lo stesso fanno Giulio e Marco. Daris non ama molto l'acqua e resta vicino alla riva. Arriva anche la Susi, titubante all'inizio poi si distende. Paglia resta a riva. Paglia è il moroso della Susi,lo vedo un pò fuori luogo e soprattutto con la Susi sembra che le cose non vadano molto bene. Spesso lui si dilegua e sparisce, fuma un miliardo di sigarette, non sembra molto in sintonia con l'ambiente circostante.

Nuotiamo e galleggiamo, poi usciamo e Mirco ci incita alla corsa, lo seguiamo io, Giulio e Marco. Mirco rispecchia bene il tatuaggio che ha sul petto, un cavallo con la criniera al vento. Ha un bellissimo corpo anche se non è proprio un ragazzo e gli anni ce li ha tutti disegnati sulla pelle,anche questo fa parte dell'adorazione che ho per lui. Avrei voluto vedere com'era da giovane. Anche Marco è in gran forma. Io sono la solita disallenata che non ce la fa a tenergli dietro. Mirco fa una ruota e Marco una capriola sulla sabbia bagnata dall'andirivieni delle onde. Sono belli.

Ritorniamo da lì lanciandoci una palla sgonfia trovata nella sabbia e ci fermiamo a guardare una medusa morta ma bella integra. Ci rivestiamo e prendiamo le bici con gli zaini in spalla. Rigiunti sulla strada principale, che è poi un sentiero immerso nella pineta, manca Paglia che è andato afare un giro per conto suo. Decidiamo dopo aver atteso un pò di lasciar la Susi ad aspettarlo e di attendere entrambi più avanti. In questo tragitto io e Mirco pedaliamo forte. Lui ha un forte potere su di me, di incitarmi a spingere ora in bici come in canoa quando siamo sul Po e per tutto il resto sempre. Dice che mi viene spontaneo pedalare e che vado forte. Arrivati alla fine della strada ci fermiamo e aspettiamo Giulio e gli altri per decidere il da farsi. Ma la Susi e Paglia non arrivano. Poi troviamo la Susi che con le lacrime pronte a sgorgare, ci dice che Paglia è andato a casa, che riporta la bici al noleggio e riparte per Ferrara. E così ha fatto. La Susi era tristissima mentre ripercorrevamo la Feniglia al contrario diretti a Porto Ercole, ma grazie alla nostra compagnia e alle "proprietà magiche" di Marco, ritorna presto a sorridere.

Arrivati a Porto Ercole mangiamo e facciamo qualche foto di gruppo al porto. Chiamo mia madre per farle gli auguri e ripartiamo in bici di nuovo, questa volta in salita. Tragitto piuttosto faticoso, soprattutto a stomaco pieno!
Fortunatamente c'è sempre un ottimo spunto per continuare: la compagnia e il paesaggio, il mare e le colline, l'allegria, i muscoli che si contraggono per salire. L'ultima salita è al limite del fatale, non ho più un briciolo di fiato. Giulio ci promette ora un luogo meraviglioso; leghiamo le bici (tranne Mirco che se la porta giù, un pò in sella un pò in spalla) e 146 gradini più giù, Mirco stava già entrando in acqua, in un mare ancora più bello e ancor più prezioso dopo tanta fatica. Siamo alla Spiaggia Lunga,dopo aver percorso in salita la via panoramica. Sono la prima del gruppo sceso a piedi ad arrivare e seguo subito Mirco in mare.

Anche qui, il mare, il paesaggio, l'atmosfera, sono indescrivibili per quanto sono enormi. La giornata è limpidissima e calda, il mare come l'erba e la spiaggia brilla, gli scogli troneggiano ai lati. Facciamo tutti un gustoso bagno per poi stenderci al sole come lucertole a riposare.


Marco legge le sue cose, Mirco posiziona grossi sassi caldi su Giulio e Daris. La "sassoterapia", Giulio dura poco nella sua corporatura esile che lo fa somigliare al suo cane, nostro amico, Paco, e si squote via tutto, a Daris, Mirco fa intendere che è una pratica speciale che lo farà sentire meglio. Non si sa se Daris ci abbia creduto o meno giacchè lui scherza sempre. Mentre Daris subisce l'influenza della sassoterapia,Mirco inscena una verticale fiorita su di lui.

Dopo un pò lo trovo a raccogliere sassi sul bagnasciuga. Me ne regala uno dicendo che potri farne un ciondolo, che anche se non si vede ha dei colori. Raccolgo anche io un pò di sassi con l'intento di portarli a mia madre. Ne trovo uno particolarmente singolare,bianco con delle striature molto marcate di un bel rosso intenso, e lo regalo a Mirco. Dopo un pò lo vedo che si arrampica sulla scogliera a sinistra, appare e scompare tra le rocce. Invito Marco a seguirlo, e dopo esserci arrampicati anche noi lo troviamo là. Ridiamo e contempliamo il mare luccicante, poi recitano e io ascolto come al mattino, guardando il mare inebriata. Sul finire arriva la Susi, ci intratteniamo in chiacchiere e risate per un pò, poi Mirco si tuffa e torniamo tutti a riva chi a piedi chi a nuoto.

Ci rivestiamo e ripartiamo, ora tutta in discesa, fa fresco, siamo velocissimi e in breve tempo arriviamo al paese, comperiamo della frutta e ne mangiamo un pò, poi verso Orbetello a riprendere a camminare e mangiare. Arrivati lì c'è una sagra del gusto, del genere slow food; io e la Susi mangiamo un pò a sbaffo le specialità del posto. Fa fresco ora che è sera. Mirco presta le sue magliette da ciclista una a me e una a Giulio. Dice che mi sta bene. Carichiamo le bici in macchina mentre gli altri le riportano al noleggio. Giriamo il paese in cerca di un posto dove mangiare senza accorgerci che è prestissimo e ad ogni modo non troviamo un tavolo nel giro di alcuni chilometri perchè ovunque è tutto prenotato. Vaghiamo alla ricerca di un posto dove sederci a mangiare. Facciamo pipì all'aperto perchè anche i bagni della stazione erano chiusi, Mirco e Marco sghignazzano avendola fatta sull'insalata. Ripartiamo ancora in auto, piuttosto stanchi e assai affamati.

Dopo lunga tribolazione troviamo un tavolo in una pizzeria che si chiama Torre Capita, Daris ha ovviamente da ridire a proposito della pizza Valtellina di Mirco. Torniamo a casa da Giulio. Inizialmente stanchissima, mi siedo in cortile a beneficiare della recitazione di Mirco e Marco. Marco poi va a fare la doccia e arriva la Susi, che sente Mirco recitare per la prima volta e mi guarda con fare interrogativo e si siede ad ascoltare sonnecchiando anche lei. Mirco finisce e tornano tutti lì, Marco, Daris e Giulio. Beviamo un Glen Grant e andiamo a letto. Come la sera prima riprendo vita tutto d'un colpo mentre chiacchieriamo nella nostra camerata perfettamente azzeccata. Nam Myoho Renge Kyo tre volte e si dorme. Marco e Mirco mi hanno regalato ognuno un libretto delle preghiere: quello di Mirco è piccolo e blu, quello di Marco un pò più grande e rosso. Siamo ormai piuttosto affiatati, che bello!

Terzo ed ultimo giorno. Anche oggi siamo i primi ad alzarci. La meta del giorno è Saturnia alle famose terme, quelle della prima sera. Allora ci svegliamo, ci vestiamo approssimativamente ed usciamo per la recitazione. Cioè loro recitano e io ascolto e sonnecchio seduta in fianco a Marco sulla panchina. Oggi arriva anche la Susi che si siede alla mia sinistra. Lì nello spiazzo, davanti alla nostra panchina col sole levante alle spalle, c'è un tizio strano con un paio di cani. Stamattina è contentissimo per le sue lenti a contatto. Non è molto alto, ha la testa rasata e due anelli alle orecchie. Non parla, mugugna e gesticola. Osserva e commenta a modo suo la recitazione di Mirco e Marco. Gli piace pare e gli piace pure fare l'ok col pollice. Interagiamo per un poco con lui poi se ne va contento. Finiamo la recitazione e ce ne torniamo in casa a preparare la colazione. Marco prepara un'ananas incisa ad arte che avevamo comperato ieri. Una colazione squisita davvero! Poi cominciamo a fare ordine in casa, riempire gli zaini, lasciamo solo il pavimento da lavare in ultimo, quando saremo tornati la sera. Partiamo verso Saturnia, nel tragitto ci fermiamo a vedere una vecchissima chiesetta quasi del tutto crollata, circondata da campi coltivati ad uliveti. Sulla strada ci fermiamo a dare una prima occhiata alle terme da lontano. Quello che avevo conosciuto attraverso il senso del tatto ora si vede anche, ed è superbello!

Arrivati nei pressi lasciamo la macchina e risaliamo il sentiero che costeggia il torrente che scende a valle dalle pozze termali attraverso la vegetazione. Quelle che nella notte erano vaghe idee, ora si concretizzano in una scultura naturale di terazzine candide da cui l'acqua si tuffa nello spazio sottostante. Ora dato che è domenica, ci sono molte persone, tutte tranquillissime, bollite nell'acqua calda della montagna, sotto il sole splendente di un anomalo 29 ottobre. Ma decidiamo di spingerci più a monte, dove l'acqua è più calda e il torrente più piccolo e per niente affollato. Lasciamo gli indumenti nell'erba. Scende Mirco in un varco tra le erbe spontanee che ricoprono il corso dell'acqua. Poi scendo io. La corrente è fortissima e anche la Susi che scende subito dopo di me ne viene travolta e veniamo entrambe schiacciate addosso a Mirco (e per fortuna che c'è lui che tiene su tutto). Ognuno trova un appiglio per non essere trascinato via. Marco comincia a risalire il torrente sfidando la forza isterica della corrente, le spine delle sterpaglie sopra e il muschio che rende viscidi i sassi su cui ci si aggrappa sotto. Lo seguiamo in una sorta di prova di sopravvivenza, facendo due passi avanti e uno scivolando indietro, arrancando, strappandosi i capelli nei rami che creavano una specie di galleria sull'acqua. C'è stato un momento in cui io ero la prima della fila e ci stavo mettendo tutte le energie per rialzarmi ogni volta e spingermi un pò più avanti, e Mirco da dietro mi ha urlato "Vaaai Jaaane!!". Senza saperlo mi ha urlato una cosa che mi ha toccata profondamente dandomi una carica ancora maggiore (e mi riferisco al mio amico Tarzan della Puglia). Alla fine arriviamo in un punto dove il percorso si allarga un pò e da un lato le aque sono tranquille. Più su il torrente è sovrappassato dalla strada, che crea una galleria ma molto meno insidiosa, la percorriamo senza grandi difficoltà, e una volta arrivati all'uscita ci lasciamo andare alla corrente pur urtando le rocce del fondo, fino ad arrivare al punto in cui il torrente si allarga e Mirco ci spinge fuori dalla corsa della corrente vicino alla sponda. Risaliti dall'acqua, ognuno di noi ha il suo graffio e la sua sbucciatura di cui andar fiero.

Raccogliamo i nostri averi e scendiamo nel tratto "popolare" delle Terme di Saturnia, affollate da persone inermi a qualsiasi sollecitazione, talmente in pace che non si smuovono nemmeno mentre per spostarci le calpestiamo. La parte bassa è una spece di laghetto, con corrente praticamente a zero anche se un pò mossa dalle cascate. Ecco ci sono due forti cascate "a muro" dietro le quali si sparisce. Dietro la quinta d'acqua schiumosa c'è spazio per alcune persone in fila, dove l'aria è umidissima e calda e satura di zolfo. L'acqua riflette dietro alla cascata una luce candida più chiara del sole. Poggiati all'esterno della cascata con la schiena, io e Mirco stiamo seduti su un trono d'acqua, fianco a fianco nella goduria più assoluta. L'acqua che precipita dall'alto ci schiaccia e al contempo è sufficientemente forte da sostenerci. La ciliegina sulla torta, un filo d'acqua fresca ad avvolgere le gambe. Un paradiso. Ma da bravi selvaggi il relax dura poco e cominciamo a scalare le terme, fino alla cascata principale che esce da un foro dalla montagna, e li restiamo cercando di arrivare più in alto possibile e di prendere più energia possibile da quella sbalorditiva natura.



Giulio ci ha fatto belle foto, quando risaliamo Giulio ha trovato qualcuno che aveva conosciuto a primavera. Giulio conosce tutti, dappertutto. Arriviamo alla macchina, e ci fermano i carabinieri per un controllo..già il secondo in tre giorni, ma niente di chè. Saliamo la montagna al contrario per tornare alla base e ci fermamo a mangiare da un paninaro sulla strada. Marco vuole un panino con lo stracchino, ma il paninaro lo obbliga a metterci il tomino, chè lo stracchino non va bene, non è il luogo.. Alla fine gli urla Allora Signor Stracchino! le piace il mio panino?!. Andiamo allora a Porto Santo Stefano, dove c'è una spiaggia particolarmente cara a Giulio. L'acqua in effetti è di una trasparenza mai vista. Qua il sole non c'è, c'è nuvoloso e la mia metereopatia si fa sentire. Faccio il bagno lo stesso anche se non sono affatto di buon umore. Mirco si fa una nuotata olimpica fino quasi a scomparire all'orizzonte. Marco e la Susi si tuffano da uno scoglio. Sto infreddolita e di cattivo umore finchè non mi metto le scarpe e Marco mi lancia un Nammmmmiooohhooooooo.. Al paese c'è il mercato, abbastanza grande e carino proprio. Ci fermamo a bere qualcosa di caldo in un bar vicino al porto, dove ci sono grandi navi attraccate. Al mercato cerco un regalo per mia madre e trovo una sciarpa di pashmina di quell'azzurro discutibile che io e la mamma ci divertiamo sempre a interpretare. Al mercato ci divertiamo, ci sono tante belle cose, io e la Susi ci interessiamo ad un copriletto con l'intento di farci due sciarpe, ma l'uomo che li vende si mette a ridere quando glielo diciamo! Mentre torniamo alla macchina io e la Susi corriamo via per prenderci due sciarpe. Lei la prende come quella che io ho preso per la mia mamma, io ne prendo una a righe di colori chiari e scuri con le frange un pò brutte, come piacciono le cose a me. Nel tornare a casa ci fermiamo in un altro paese per un caffè,il paese della famosa Sabrina sfondata a tradimento (è scritto su un muretto). Poi torniamo a casa, laviamo i pavimenti, facciamo del nostro meglio per rimettere i tappeti in ordine come li avevamo trovati all'arrivo..con dubbio risultato! Mangiamo il pane col formaggio e un pò di salumi avanzati dai giorni precedenti, poi partiamo per il definitivo ritorno. Portiamo Marco a Ferrara dove ha lasciato la bicicletta, io e Mirco partiamo in uno scatto di corsa, salutiamo Marco, che nel tragitto ha iniziato anche Daris al buddismo. Arrivati a casa ci salutiamo davanti alla casa di Giulio, ringraziando l'Elisa sua moglie di averci concesso di stare in casa sua giù in Maremma, continuando a ricordare i bei momenti e i luoghi appena lasciati alle spalle.


Agnese Sermide, 5 Novembre 2006

giovedì, ottobre 12, 2006

Successo

nella vana ricerca di compagnia vera, di dare e avere, di tutto ciò che mi manca, mancato, ho trovato la Gio, e ho trovato il piacere di aiutare, che anche se poi fa tanto bene a me, fa bene anche a loro; e l'impegno, gli impegni, le responsabilità, la voglia di organizzare e chiamare e parlare, cose nuove e idee, va ad impegnare lo spazio destinato alle mie mancanze. Dicevo la Gio, è forte, le confesso cose che in pochi sanno, se non sotto forma di scherzo, o in versione "figata", si parla seriamente di argomenti di cui spesso tendo a non parlare con serietà. In generale comunque trovo poca gente disposta a parlare per davvero.

lunedì, ottobre 09, 2006

Stupidità forse



fu così che una sera si discuteva con mia sorella, a cena, delle sue scelte per la scuola superiore. Mentre lei sosteneva la sua tesi che lei VUOLE FARE LA MODELLA, mio padre riesce a fermare la sua furia per un decimo di secondo dicendole - ma tu non sei abbastanza stupida per fare la modella -
la risposta è terribile lo so, ma lei rispose - E INVECE SI!!! -

domenica, ottobre 08, 2006

"Vorrei essere come me, ma poi mi invidierei. Vorrei potermi sdoppiare per amarmi, ma poi odierei la mia vanità."

martedì, ottobre 03, 2006

Allora ieri mi arriva un messaggio che mi chiede
ç: _ sei l'Agnese? _
§: _ si dimmi _
ç: _ ah ok, io sono ********.. vengo anche io a scuola guida.. Presente? _
§: _ si, penso di aver capito, dimmi pure _

eccetera eccetera.. questo ragazzo da ieri a oggi mi manda un sacco di sms dicendo di essere molto interessato a me, di esser stato molto colpito e che vorrebbe conoscermi.
Io gli dico va bene e lui mi chiede se sono interessata a lui e se ho il moroso..
E già qui.. Comunque.
Finchè gli dico senti se vuoi ci vediamo e ne parliamo.
E qui mi vedo un nuovo sms che mi dice _ Ma dai non ti ho mai parlato cos'è tutto ad un tratto parliamo? _
Quando gli dico che sono allibita mi scrive _ Bè va bè abbiamo abitudini diverse evidentemente.. Scusami.. Ciao ciao.. _


Mi chiedo allora se sia effettivamente possibile che qualcuno non abbia l'abitudine di parlare.. se ci sia qualcuno che comunica solo attraverso quest'aggeggino che è un telefonino..
Mi dispiace, come dev'essere non parlare delle cose? non riuscire ad affrontare una ragazza a viso aperto forse..
Questa cosa mi sconvolge.. che non sia l'unico?
E allora come mai io non ce l'ho mai una sicurezza? Agnese te sei una femmina, non ti posso trattare come un maschio. Allora questo ti autorizza ad escludermi che ragionamento è? perchè tra ragazzi vi mettete daccordo ok e io no però, però siete miei amici si. E allora non è vero che lo siete. Neanche tu, no. Casomai si va allo stesso bar, ma io non sono daccordo, questo non basta. Mi ritengo offesa. Mi ritengo ufficialmente presaperilculo, costantemente. Ritengo che la mia gentilezza e la mia disponibilità sia stata sfruttata e usata per i vostri comodi. Siete schifosi.

giovedì, agosto 17, 2006

Nuovo Orgoglio

Ecco, il mio amico mi ha sgamato il blog!
Poi gentilissimo, reagisco ai complimenti gonfiandomi a dismisura e lo sai bene, inutile dirmi di non montarmi la testa..
E grazie comunque Miki, che mi son trovata quest'imeil e son stata contenta anche se ho una vita segreta in meno adesso lo so..
L'incriminata recita così:


".....Veramente (GUAI A TE SE TI MONTI LA TESTA!!!) mi stupisci sempre più...! Mi spiego: stavo cercando schede tecniche sulla Mitica Buell XB12S (amore vero) e mi è capitato di leggere il tuo blog... Scrivi in un modo profondo mi ha colpito un mucchio con quel misto serio/malinconico/scherzoso..... Grande Farnese...(a no scusa) Gengia............


Buon Viaggio e divertiti (ma non c'è bisogno di dirtelo)"

Roma

Riritornata da Roma, questa Roma di ferragosto, semideserta. Questa Roma lampo, che mi lascia rincoglionita ogni volta che alzo gli occhi, o presto ascolto o respiro (è talmente irrespirabile..).
Roma è strana, diversa. Ha così tanti contro e così tanti pro! è indecifrabile ecco com'è. Non l'ho ancora digerita durante le alcune volte che l'ho scrutata. Ogni volta, ogni volta mi stordisce e resto muta..

domenica, luglio 30, 2006

Touring

Ecco finire i quindici giorni di mare, eccomi ritornata a casa.. con poca pochissima voglia di restarci. Classico.
Al campeggio ho ritrovato amici cari e stretto nuove amicizie davvero molto particolari, Tarzan, MioFratè e Paolino in particolare sono le nuove amicizie più rilevanti. In più Matteo che mi ha proprio rubato il cuore, e gliel'ho lasciato barattandolo col suo.
Persone speciali che mi hanno segnata davvero, persone che "ci si vuole bene". Poi c'erano i Fratellini, due gemellini un poco più giovani di me con cui giocavo, altri bambini di quelli che vogliono fare i grandi che mi han fatta divertire un sacco e di fronte ai quali mi son sentita davvero grande.
Ora sto in crisi da deserto, e in crisi nostalgica, delle persone molto più che dei luoghi seppur bellissimi. Le persone valgono ben di più.
Mi manca Matteo terribilmente, e tutti gli altri con cui mi ero abituata a vivere con gran gusto. Mi manca cucinare il pranzo per gli animatori e lavargli le magliette, e sostare ore e ore davanti allo sgabuzzino in cui alloggiano. L'arrivare in spiaggia a mezzogiorno con gli occhi ancora chiusi e farmi ridere un pò dietro e insistere per fare un bagno in mare. Mi manca il frr, e il fiahmmammi. I fratelli Magnisio dal gene buono che urlano. Le discussioni su come tutti proveniamo dallo sborro. Paolino che corre in bagno. Grazia che tenta di ballare e di giocare con le bambine che quando la vedono piangono.
Mi manca la squadra che siamo io e Matteo, la nostra complicità. Le espressioni da ebeti innamorati. Mi sto commuovendo; l'ultima sera a ridere tanto tanto tanto, e a guardargli i luccichini negli occhi. I racconti. Di quello che si pensava quando non ci si conosceva, di come mi vedevi e di come ti vedevo. Di perchè siamo speciali l'uno per l'altra. E sperare che piova, e la voglia di tornare a casa. La tua gelosia. E che sorriso..

mercoledì, luglio 12, 2006

venerdì, luglio 07, 2006



Qest'è lo zio adottivo quand'era pischello.
Ti puoi immaginare come suona ora.. e come parla pure, decisamente confondente e tuttodicente, proprio come suona. Idemtico

giovedì, luglio 06, 2006

Allora ho fatto bollire una rametto di menta, un pò di buccia di limone solo il giallo, un paio di pezzi di cannella, tre quattro chiodi di garofano, sette otto semini di coriandolo, un pò di miele tipo una cucchiaiata, in un litro e mezzo di acqua. Poi Brioschi in dosi abbondanti.
Cosa strana mi ha fatto ridere da sola per niente fino alle lacrime, poi per un pochino è passato al misto pianto, poi due secondi di pianto pochissimo e poi mi sono alzata e ho un pò mal di testa ma niente di chè. Comunque è buono e fa ridere, non so perchè. Sarà che bere con la cannuccia, riempirla e poi lasciar ricadere tutto nel bicchiere è sempre un gran piacere..

mercoledì, luglio 05, 2006

Cheppà, siete tutti invisibbili. Il bar stasera, no interesting people, solo tifosi e qualche bagolona. Un chinotto, un par di sigarette e poi quasi quasi piove. Da Roma mi son portata a casa una guitar da battaglia facciamo, di bassa fascia diciamo, ma come sona.. amemmipiace e sarà la novità, ma sempre quella uso. La lakerina è sempre insarcofagata, lì vicino, non si sa mai che disimpari a suonare, meglio che stia ad ascoltare! Dartronde poi quando dico che le chitarre danno soddisfazione c'è il suo perchè! Già e poi i maschietti dicono che la chitarra non rompe i coglioni come la morosa e io potrei dir lo stesso tiè! Dedicomi al faidatè da tempo ormai, e mi trovo pur bene. Poi ho degli amici da bar, nel zenzo che son magari superficiali, più di tanto i cazzi miei non glieli racconto, non si parla seriamente, se non di musica-chitarre-chitarristi. Già qui comunqe buona parte dei cosidetti cazzi miei rientra in argomento. Una sera ci si è allargati a parlar di sesso, tanto poco era il mio contributo, unico rappresentante del gentil sesso al tavolo e perdipiù da un lato inattiva. Vabbéééne. Avevo voglia di leggere un libro leggero e mi sto leggendo Colazione da Tiffany. Coincide con la mia idea di leggero anche in fisica. Già, fisica.. cheffaccio Fisica o Archittettura? e poi mi trasferisco si.. che pare però.. e c'ho na scaga. Da sola, nella grande città, il topolino di campagna io. Il problema son sempre i soldi. Vabbuono non danno la felicità ma io me ne starei un attimo più tranquilla se avessi solide fondamenta, e invece credo che mi sentirei povera anche se fossi piena di danaro. Tendo sempre al risparmio ed è un bene, tanto poi diventano chitarre o treni per ora. Poi mi sa che dovrò vendere la Strato.. sigh.. mi rattrista, anche se non la suono da secoli le voglio bene e suona da dio anche.. l'avevo presa dal mio insegnante due giorni dopo il mio compleanno di non so quale anno, la contrattavo telefonicamente mentre mi asciugavo dopo il bagno nel lago del Po a Ferrara, perchè una volta andavo a scuola là, poi ho cambiato e son venuta in sta scuola piccola vicino a casa, maledetta me, ma ho dormito un paio d'ore in più ogni giorno e son stata più tranquilla e non mi sono uniformata alla gioventù ferrarese che sembra fatta a stampini mioddio. Poi non andavo molto bene in economia e avevo debito in matematica, ero anche un pò una cretina perchè mi facevo grande con la birra al contrario di ora che mi faccio grande senza birra, non riesco a smetterla con le bollicine quelle le tengo. Poi avevo le braghe strappate e i capelli brutti e avevo una gibson sg rosso ciliegia e facevo casino. L'esatto opposto di adesso, ma guarda! Tra una decina di giorni vado al mare con i miei nello stesso posto dell'anno scorso, spero di trovare almeno alcuni degli amici che avevo trovato la scorsa estate, erano amici più intimi di quelli che vedo al bar ogni sera. Forse il vedersi ogni sera al bar è sufficiente per essere amici anche se non si parla di sè con le parole ma probabilmente con tutto il resto sì.

martedì, giugno 27, 2006

Ritorno

Eh ecco son tornata a casa.
Sbalzo di popolazione traumatico come sempre quando si torna in palude..
Ricominciato il solito bar, la solita richiesta insistente di chinotti in offerta visto che bevo solo quelli ormai.
Roma.
Un pò bella un pò meno bella.
Rispetto alla volta scorsa che ho fatto mille cose, che mi son divertita a morte, questo giro è stato tranquillo.
Grazie a Daniele e la Gina che son favolosi e i più speciali, alla Cecilia che ho conosciuto di fresco pochi giorni fa che che è simpatica proprio, e alla Viola che è in assoluto la più figa di Roma senza ombra di dubbio e su tutti i fronti.
Il lato triste non lo racconto che tanto si sa com'è la Gengia. Che anche il triste a modo suo non è mai un disastro, cioè lo è a parole ma poi alla fine si vive, tutto li.

Caro Rom.jr. le previsioni per giovedì han messo un pò brutto tempo ma forse no.. vediamo se a questa piscina si va o no. Spererei di prendere un pò di sole visto che son color luna ancora.

Saluti

martedì, giugno 20, 2006

Allora si parte, vado un pò a Roma finalmente

domenica, giugno 18, 2006

Occhio

Se lo si sa c'è il bisogno di stare sempre all'occhio, e non è per niente per niente facile. Io ripudio la televisione. Non ho Sky per cui vedrei i soliti sei sette canali un giorno bene e un giorno male. Per le cavolate che ci trovo le poche volte che mi capita di sedermi sul divano e trovar la tele accesa (purtroppo il salotto è la stanza più fresca in questa stagione) tanto vale spegnerla. Ma una persona che per cercare di essere informata si rivolge a diverse fonti: giornali, internet, televisione, radio.. come fa a capire qual'è quella più veritiera? internet e i giornali vanno piuttosto daccordo (anche perchè in rete ci sono i siti dei giornali..), la radio è abbastanza sintetica e la trovo più difficile da seguire in quanto gli argomenti non sempre sono a disposizione e per questo si avvicina alla televisione (ma comunque la radio mi da l'impressione di essere più libera dal male generale). La televisione mi sembra del tutto inattendibile. Troppo controllata, troppi soldi, troppo potere agli spazi pubblicitari, troppo poco popolare. Troppe cavolate in tv, troppa ignoranza, troppe bugie. Tutto ciò va a finire nei telespettatori ed io me ne tiro orgogliosamente fuori, e lo consiglio a tutti perchè si sta bene senza tv, perchè è una stronza bugiarda.
IERI SERA c’era gente che suonava sul campo sportivo e facevan pure da mangiare. Non era pubblicizzato da nessuna parte quindi poca gente e molte zanzare. C’era anche Marco che suonava con uno dei suoi progetti pieni di entusiasmo per la depressione e che effettivamente fanno deprimere anche chi ascolta. Non male comunque non male. Poi c’eran i soliti aspiranti kurt cobain che li va beh sorvolo, non è cosa che mi interessa. Poi c’era il gruppo di quelli a cui piacciono gli Oasis e poi c’erano i Sora Lella però si son stufati di aspettare che quelli a cui piacciono gli oasis finissero di suonare e siam tornati alla base.
Poi devo dire che allo Sbarco (il bar) finalmente mi han dato retta e han preso il chinotto sampellegrino. Bene..
IERI POMERIGGIO son andata a sentir le prove di tre ragazzi che hanno la mia età e che non vedevo da un secolo, e che alcune sere fa li vidi suonare al saggio di musica e son rimasta sconvolta, non perché sian particolarmente bravi perché comunque suonan da poco, ma per il semplice fatto che si sian messi a suonare. Era da un pezzo che aspettavo che qualcuno della mia età ci si mettesse. Ora purtroppo c’è un po’ di difficoltà. Son rimasta staccata da loro un po’ troppo tempo forse, c’è un muro in mezzo per cui facciam fatica a riprender confidenza, e dire che abbiam fatto Materna, Elementari e Medie assieme. Sono diventati anche belli.. son tutti più alti di me adesso. Mi dispiace molto essere "esterna"

giovedì, giugno 15, 2006

Bici

Forse è giunta l'ora, credo che la mia bici non regga più..
oggi le ho chiesto una bella fatica per una bicicletta ella sua età, e infatti ho fatto appena in tempo a rientrare dopo un 25 chilometri circa, che stavano per cascarle i pedali.. si svitano ad ogni pedalata.. poverina..

martedì, giugno 06, 2006

«6 giugno '06, è arrivata la fine del mondo»

Organizzazione evangelica convoca una veglia di preghiera. Festa nel paesino di Hell (Inferno) in Michigan

NEW YORK – Un'organizzazione evangelica danese ha chiamato a raccolta i cristiani di 21 nazioni, invitandoli a tenere una veglia di 24 ore dalle 18 di stasera «contro le forze sataniche che si apprestano a calare sulla terra nel giorno dell’apocalisse». Più ottimista e scanzonato il sindaco di Hell (Inferno), in Michigan, che per festeggiare la «magica data» ha organizzato una festa di piazza in costume. Per capire chi dei due ha ragione bisognerà aspettare la mezzanotte di stasera. Per molti martedì 06/06/06 sarebbe, infatti, il sesto giorno del sesto mese del sesto anno del millennio. Cioè 6-6-6: il numero del Demonio indicato dalla Bibbia come foriero di calamità inenarrabili che sfoceranno nella fine del mondo o nella nascita dell’Anticristo.

Per bloccare il perfido disegno del diavolo, secondo alcuni, c’è un solo modo: la preghiera interplanetaria convinta ed aggressiva. «Crediamo che i piani del nemico per questa data saranno distrutti attraverso il culto e la lode violenti a Dio», recita il sito web www.ambasmin.org. «Invitiamo tutto il mondo a partecipare a quest’immenso progetto unitario». «Le forze del male sono decise ad usare questo giorno», teorizza l’organizzatore del sito Mathijs Piet, «Ma attraverso la nostra azione vogliamo impedirgli di raggiungere il loro scopo». Nel mirino dei più superstiziosi è quel temutissimo 666, ribattezzato «il numero della bestia» nell’«Apocalisse di San Giovanni», l’ultimo capitolo del Nuovo Testamento.

Il 18° versetto del 13° capitolo arrovella da sempre teologi e teorici della cospirazione religiosa, a causa della sua presunta menzione circa la venuta del Diavolo. «Qui sta la sapienza», recita il passo, «Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei». La diffidenza nei confronti del numero diabolico non è limitata ai cultori di Satana. Diverse cittadine americane evitano il numero 666 dagli indirizzi (come accade per il 13 sugli ascensori). E 666 è il numero da cui Nancy e Ronald Reagan volevano assolutamente sottrarsi.

Nel 1989, quando lasciarono la Casa Bianca per trasferirsi nel quartiere di Bel-Air, a Los Angeles, la loro prima mossa fu cambiare l’indirizzo: da 666 St. Cloud Road a 668 St. Cloud Road. La superstizione è approdata anche in sala parto. Chi può scegliere il giorno del lieto evento, - un trend sempre più popolare in Usa – cerca di evitare di condannare il neonato a portarsi dietro, per tutta la vita, una data di nascita «diabolica». Ma nella patria delle mille iniziative imprenditoriali anche l’Apocalisse vuol dire business.

Per Hell (Inferno), nel Michigan, un villaggio di 72 anime che da sempre vive sul turismo diabolico, la data è una vera manna. Durante la kermesse a base di musica e danza organizzata domani, i negozi di souvenir venderanno T-shirts, tazze da caffè e chincaglieria varia con impresso il numero 666, al prezzo di 6 dollari e 66 centesimi. Mentre l'unico bar del paese servirà ai turisti il cocktail 'Bloody Devil', una variante satanica del più celebre 'Bloody Mary'. «Tutti quelli che parteciperanno alla festa riceveranno un documento ufficiale che attesterà la loro presenza all’Inferno, il 6-6-6», spiega il sindaco.

E a sfruttare la data sarà anche Hollywood che domani inaugura in tutto il mondo una nuova versione di "Omen - Il Presagio" la storia di un bimbo indemoniato nei panni dell'Anticristo. Intanto gli allibratori del sito www.BetUS.com stanno facendo affari d'oro, offrendo per uno a 100 mila la fine del mondo. Chi punta il massimo – 500 dollari – intascherà mezzo centesimo se il mondo sopravvivrà illeso al D-Day, mentre chi ne punta 100 potrà vincerne 10milioni in caso di Apocalisse. «Il problema - ironizza il portavoce della compagnia Mike Foreman - è a chi rivolgersi per incassare il denaro».


Alessandra Farkas

06 giugno 2006



(da corriere.it)

lunedì, giugno 05, 2006

Ancòra

Ma porcaccialamiseriaccia un'altro.
Tra gli altri un paio d'ore fa, un militare italiano morto, un ferito grave e tre leggeri.
Hanno interrotto "Le Iene" per dare la notizia a studio aperto.. ma prima dieci minuti di pubblicità tattica non sono mancati..non sia mai. (che odio per questa televisione!!!!)

Niente, cosa posso dire, teniamoci informati

http://www.ansa.it/
http://www.corriere.it/
http://www.repubblica.it/

fate vobis

la scuola


Ah ben, è quasi finito anche questo anno e mi dispiace un sacco che la mia prof preferita vada in pensione e probabilmente a sostituirla sarà una prof che tutti sanno faccia un matematica da scuola elementare.. per me è un guaio, il resto della classe gioisce..
io non capire
Sono nella sezione di Decorazione Pittorica ed è molto libera, i professori non ti limitano e non si curano se si lavori o meno, prediligono la parlata dialettale. L'anno che viene io mi trasferisco in Architettura..
io non capire
Nella mia scuola è semplice avere una media dignitosa. I professori non fanno caso all'abitudine alla copiatura selvaggia..eppure c'è chi riesce a prendere tre. Benchè io sia contro la copiatura riesco a prendere anche qualche dieci..(in due non usiamo i bigliettini e in quattro abbiamo qualche dieci)
io non capire

sabato, giugno 03, 2006

Soldi soldi soldi

Guarda cosa mi è capitato di leggere su un forum..
http://www.comuni.it/servizi/forumbb/viewtopic.php?t=19544
la solita vergogna..

venerdì, giugno 02, 2006

Paranoie anticipate

Discutendo con la mamma siamo arrivate alla conclusione che è il caso che finita sta scuola inutile io vada all'università e mi laurei in qualcosa.
Allora già rinunciare alla scuola di liuteria che volevo fare è un colpo..almeno dico bene!, non sono costretta a rinunciare al sogno di trasferirmi a Roma e studiare la, che era la cosa che mi dava da pensare quando avevo intenzione di far liuteria che a roma non c'è.
Però devo pensare cosa fare..
Ho fatto una scuola schifosa, che non mi da una preparazione sufficiente. Un'istituto d'arte di paesino di palude.
Allora la prima alternativa dopo liuteria era fisica.. ma dev'esser durissima cazzarola..
insomma ho bisogno che qualcuno mi aiuti a vedere cosa posso fare.

giovedì, giugno 01, 2006


Bel film..

martedì, maggio 30, 2006

lunedì, maggio 29, 2006

Zucche

Purtroppo la macchinetta fotografica ci vede meno di me e non volendo farmi notare troppo con il flash, la maggior parte delle foto sono completamente buie. L'ho usato solo ogni tanto..
Purtroppo di nuovo anche con il flash non si riusciva a prendere "il paesaggio", non si riusciva ad immortalare la corona di edifici che circonda la piazza dopo il volto, non si riusciva a prendere la visuale che si vedeva guardando dalla terrazza più alta della casa del padrone.
Le foto tra virgolette "venute" sono fatte nella villa, dove la luce si disperdeva meno. Gli edifici dello zuccherificio vero e proprio sono troppo ampi, bisognerebbe andare di giorno ma ora ci sta sempre qualche geometra e gente che lavora per asportare l'amianto prima di demolire, e chiaramente essendo una proprietà privata non ci si può far vedere .
Un vero peccato è che non son riuscita ad immortalare la gru che sta in bilico là in mezzo alle sterpaglie e ai rottami. Quella è una cosa meravigliosa; enorme scheletro altissimo.


qua siamo nella villa, apparentemente nella cucina. c'è una tale quantità di stanze che non saprei, magari ce n'era un altra..

quà è chiaramente una porta, quella che introduce al vano scala

il bagno



il camino sulla terrazza alta

Zighi


un pò di tubature sotto l'edificio principale

i letti..

il gabbiotto che comanda tutto..

la finestra dell'Anna

l'Anna

in cantina..
il Reggio che ironizza sui fantasmi delle segrete della villa

Lo zucche è un luogo talmente surreale.. così suggestivo ed affascinante.
Le strade all'interno dell'area saccarifera danno totalmente l'idea di trovarsi in un vero e proprio paese abbandonato. E' esteso per uno spazio pari a quello del centro storico di Sermide. Le rotaie attraversano le strade.. danno un'incredibile impressione di stare in un campo di concentramento. E poi ha il suo odore, l'odore delle sue piante, fortissimo..

Documentandomi un pochino pochissimo ho trovato che l'area (di proprietà di una società immobiliare, che l'ha acquistata dai Ferruzzi quando questi hanno dismessi gli stabilimenti) comprende: 1. uno zuccherificio del dopoguerra; 2. uno zuccherificio di prima della guerra; 3. una palazzina per uffici; 4. la villa di Giò Ponti; 5. altri vari edifici di servizio (pese per i camion, magazzini, bagni per gli operai ecc.); 6. un parco piuttosto grande. Gli edifici industriali sono stati sventrati (a) per togliere tutto il ferro e ogni altro materiale rivendibile, (b) per togliere le coperture in amianto. Il tutto sorge a un passo dal centro del paese. Non so quale possa essere il valore economico del terreno: tanto per dare un'idea, c'è spazio abbastanza per costruirci sopra (a occhio) almeno un duecento appartamenti.

domenica, maggio 28, 2006

River Man

Tornare

Prima che ci demoliscano del tutto lo zuccherificio, stasera andiamo a godercelo, forse è l'ultima... Lo zucche è abbandonato da quasi mezzo secolo ormai, ne ha viste di cotte e di crude.. è un mito.
Prenderò su la macchina fotografica oltre alla necessarissima pila, così vedo se riesco a tramandare qualche immagine ai miei figli, che faccia capire il timore che incute una struttura così ampia, così vissuta e abbandonata.
L'ultima canna in zucche, l'ultima visuale dal balcone della villa del padrone. Mancano già un sacco di pezzi.. povero zucche..
Spero di trovare ancora quella mezza bottiglia di vino, posata lì nell'armadietto di qualcuno, nel suo ultimo giorno di lavoro tra le pareti del nostro caro..
Prima che sorgano candide villette a schiera e delle nostre emozioni, delle nostre suggestioni, non rimangano altro che ricordi e immagini fissate dietro gli occhi; prima che queste immagini se ne vadano con le lacrime che accompagnano gli anni. Ultimo saluto mio caro..
Questo è un funerale.

sabato, maggio 27, 2006

venerdì, maggio 26, 2006

è un attimo


Ieri si è materializzato lungo la via, quasi teatrale direi.
Eh davvero non me lo sarei mai aspettata..
Ai limiti dell'utopia un tale benessere, tanto che mi son chiesta..ma è vero?
Una giornata da favola, con begli attimi di titubanza alternati ad altri decisamente più sicuri.
E alla fine puff! sparito..

Riflessione sulla questione sicurezza e libertà, ripercorrendo la storia sui passi di Hobbes e Locke


La teoria politica di Hobbes individua l’origine dello stato monarchico in un contratto in cui i cittadini rinunciano ai diritti di cui godevano nello stato di natura, basati sulla forza a favore dello stato, la cui funzione è quella di sottrarli al rischio di distruzione reciproca. Hobbes individua nel monarca il regolatore del conflitto sociale tra gli uomini, che agisce imponendo la propria volontà. Dallo stato di natura privo di un ordine all’interno del quale ogni persona soddisfa i propri bisogni primari istintivamente, si passa ad un’organizzazione dispotica che serve a regolare il conflitto, ma che d’altro canto fa sì che la volontà del monarca prevalga su quelle che oggi consideriamo diritti e libertà dei cittadini allora sudditi. Hobbes individuava dunque la soluzione nella figura del monarca. Successivamente Locke elabora una propria concezione politica che promuove un intervento limitato nelle vite dei cittadini da parte dello stato. Questa dottrina politica viene individuata col termine Liberalismo.
Ai nostri giorni la regolazione del conflitto sociale è demandata dai cittadini agli istituti del diritto e ai rappresentati dei cittadini che siedono in parlamento.
L’incognita è capire quanto i cittadini siano disposti a rinunciare a parte delle loro libertà e dei loro diritti per una maggiore sicurezza e controllo sociale.
Possiamo dire che la conflittualità del nuovo secolo, sorta sotto forma di atti terroristici che hanno violato l’equilibrio della vita sociale, hanno messo come prioritaria la richiesta di sicurezza. Incontrando questa minaccia, i cittadini sono disposti a rinunciare ad una parte della loro libertà in favore di maggiore protezione. Quello che però non possiamo accettare è un pensiero comunque discriminatorio nei confronti dello straniero, che limiterebbe anche noi stessi in quanto cittadini del mondo e a nostra volta stranieri nei confronti di altri.
Come può allora il popolo difendersi da un lato dalla sudditanza e dall’altro dall’anarchia? Crea lo stato democratico, uno stato in cui le regole condivise tendono a creare un equilibrio tra i due estremi a favore della convivenza civile.
Da questi sentimenti validi ancora oggi, di libertà, uguaglianza e fratellanza, si gettano le basi per l’evoluzione degli stati moderni. Ciò di cui si necessita in questo tempo, è il passo verso la cooperazione, perché il conflitto nasce sempre dalla diversità (che essa sia religiosa, economica, etnica o quant’altro) che infonde paura e diffidenza.
I termini sicurezza e libertà non dobbiamo dunque intenderli in maniera conflittuale, ma devono essere nel giusto equilibrio per gli sviluppi futuri delle nostre società moderne.

A.M. IV a
.

poteeeevo pensarci un dieci minutini in più prima di mettere il titolo al tema eh....

martedì, maggio 23, 2006

Sarzana vista da un lato



Voglio far vedere queste foto, fatte dal mio amico Gilmour, che a mio parere sono meravigliose


Questa è assolutamente meravigliosa, sono io con il mio maestro e amico Daniele Bazzani. La foto rende bene..


Questa sono sempre io con il mio nonnino adorato, alias Giovanni Pelosi, che mi ha persino "nominata" dal palco prima di suonare un pezzo che gli avevo consigliato un secondo prima di salire su richiesta..


Questi sono sempre loro due, senza la gengia tra le scatole :) ma sono bellissimi..

Il mitico Stefano Barbati

I capi: Reno e il nonno.. non sembrano due bambini?

Io e Stefano..

Questo è Sim, magicamente dimagrito in foto (che fotografo..)


Qua ci siamo io e il mio amico Gabriele, fotografati di nascosto

Quel diavoletto di mio zio Giorgio che ha passato ore e ore allo stand della Yahiri dove gli offrivano birre su birre per non farlo andar via

E infine l' "amico" di Gabriele, mio caro Palka..